domenica 21 novembre 2010

2005 d.c.

Il 2005 per me è stato un anno tremendo e bello, dolce e amaro, morbido e tagliente. Un anno in cui credo di essere morta e poi rinata, ma quando ho riaperto gli occhi ero un'altra. E' stato un anno cominciato bene, poi col passare dei mesi è arrivata una morte veloce, con poca agonia o forse troppa e una risalita lenta, molto lenta. Penso a come ero prima di quell'anno e mi ricordo sprazzi di serenità e spensieratezza.
La nostra piccola miracolina TalkingE è stata la parte più desiderata e splendente di questo anno, la boa, l'àncora che un po' ci ha tenuti a galla, che un po' ci ha aiutato a sorridere tra il pianto. La laurea con lode ha fatto ancora parte di questa prima parte di anno che sembrava quindi una bomba di anno, di quelli che Fox quando ti fa l'oroscopo definisce strepitosi, pieni di soddisfazioni personali e lavorative...seeee come no!!
Perchè la fortuna è durata fino a Luglio...poi la settimana dopo la nascita della piccola TalkingE mia mamma è stata operata per un carcinoma intestinale....tutto alla fine si è risolto per il meglio e lei ne è uscita alla grande. Io distrutta dopo circa 8 notti di vita in camera con lei in ospedale.
Non ricordo nemmeno il mese in cui è arrivata la botta...l'anno bomba esplode...mio babbo fallisce, e vede bene di portare a picco con lui e la sua azienda tutta la famiglia. Perchè le firme che metti fidandoti di chi ti ha dato la vita non credi che te la possano sconvolgere. Nessuno di noi può più avere niente, non posso più avere un conto in banca (non che ci sia niente da tenerci in verità), non posso più avere una casa, non posso decidere la condivisione dei beni con mio marito, non devo possedere, o devo preparare a vedermi portare via quel poco che possiedo. Sembra sciocco ma al giorno d'oggi a 26 anni ti cambia la vita, già è difficile cominciare ad avere una vita propria...se poi per lo Stato devi sparire è la fine. Bene, tanto sono disoccupata e possiamo anche dire che lavorare in nero quindi sia una benedizione...
Dopo una rabbia iniziale che non nascondo, perchè speravo di essere protetta da mio padre, perchè ci si aspetta che i nostri genitori pensino a noi e al nostro futuro, quasi come un dovere, beh dopo la rabbia iniziale ho visto l'umiliazione nei suoi occhi...l'incapacità di guardare me e mia sorella, l'incapacità di parlarci, la vergogna nel dirci come stavano le cose. L'ho visto indifeso, solo, spaventato, terrorizzato di trovarsi a 55 anni passati e non sapere come andare avanti, l'ho rivisto come nella terapia intensiva di pochi anni prima e come purtroppo lo avrei rivisto di lì a poco, smarrito, incapace di venire fuori da solo con troppo tubi e troppe macchine attaccate ma con l'unica voglia di aggrapparsi a noi con gli occhi per uscire.
E allora ci siamo aggrappati gli uni agli altri perchè la debolezza di troppi fosse la forza di tutti, e siamo ancora qui dopo cinque anni a lottare, a trovare scorciatoie e vie di fuga e io vivo un po' nel terrore che a breve ritornerà un anno horribilis da affrontare, da superare, forse con in più una forza e una rassegnazione che spero ci aiuteranno. E una timida speranza...che le cose girino bene anche per noi, prima o poi... di nuovo.

5 commenti:

  1. Ciao, dopo aver letto il tuo post viene voglia solo di fare silenzio.
    Al massimo di dare un abbraccio, ma di quelli con lo sguardo e basta, per paura di turbare un equilibrio.

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  2. cIAO...anch`io ho vissuto un fallimento di mio padre dell`azienda e so come ti senti, siamo stati costretti a dare tutto immobili,macchine ed altro....si ce` rabbia,ma alla fine si diventa piu` forti!

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  3. Un abbraccio e un grande pensiero positivo che arrivi fino a te!!

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  4. anche mia madre ha avuto quest'anno lo stesso problema della tua...si sta ancora curando poichè le hanno trovato delle macchie nel fegato...so che si prova..mi sento di darti un abbraccio..uno di quelli come ha detto R...un abbraccio!

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